Dov’è la casa del mio amico? (1987) è il primo film della trilogia di Koker realizzata da Abbas Kiarostami, una serie di opere legate dal fatto di essere ambientate nell’omonimo villaggio iraniano. Con una forte ispirazione neorealista, Kiarostami racconta una storia semplice ma dai connotati simbolici estremamente densi di significato, mettendo in scena un’idea di …
La favorita è, ad oggi, il film più atipico di Yorgos Lanthimos. Non tanto per lo stile, la narrazione e le tematiche trattate, quanto per il fatto che per la prima volta il regista greco non ha contribuito alla stesura della sceneggiatura della sua opera (firmata invece da Deborah Davis e Tony McNamara). Se da …
Picnic ad Hanging Rock, cult cinematografico del 1975, è ancora oggi ritenuto un film talmente tanto etereo e puro nella sua rappresentazione dell’idea del sublime (insieme al suo darsi come un’interessante riflessione sul male gaze) da aver persino causato in tempi recenti la produzione di un remake in salsa seriale delle vicende che racconta. L’opera …
Le vite degli altri (2006), lungometraggio d’esordio del regista e sceneggiatore tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, è forse il film che più di tutti è stato in grado di rappresentare a dovere il clima paranoide caratterizzante gli ultimi anni della Repubblica Democratica Tedesca (la DDR), insieme al suo contesto culturale. Soffermandosi su un periodo storico …
«Una ragazza, una città, una notte, una ripresa». La locandina di Victoria (Sebastian Schipper, 2015) stabilisce immediatamente le basi di ciò che la pellicola, sostanzialmente, vuole rappresentare. Il film di Schipper, realizzato in un impressionante piano sequenza di 2 ore e 20 minuti circa, racconta una notte berlinese attraverso gli occhi di Victoria (Laia Costa), …
Dopo Ida (2013), Paweł Pawlikowski torna sul grande schermo con Cold War (2018), film con il quale ha vinto il premio alla regia al Festival di Cannes e con cui ha sbancato gli European Film Awards aggiudicandosi ben 5 premi, tra cui quello per il miglior film. Il regista polacco in Cold War si dimostra …
Parlare di Demonlover (2002) come di un corporate thriller dalle tinte neo-noir equivarrebbe a sintetizzare in maniera grossolana e semplicistica l’indagine sulla desensibilizzazione in alcuni contesti mediali contemporanei svolta da Olivier Assayas con il suo lavoro. Il regista francese stesso, nel tessere l’intreccio della sua pellicola, si muove solo tra i confini dei generi ai …
Revenge (2018), lungometraggio d’esordio alla regia per Coralie Fargeat, è un brillante esempio di pellicola rape and revenge che si dimostra in grado di presentare qualcosa di nuovo all’interno dei confini di un filone che normalmente non lascia molto spazio di manovra per essere corroborato da elementi che si presentino come efficacemente originali. L’operazione attuata …
«Un ritratto intimo delle donne che mi hanno cresciuto, un riconoscimento dell’amore come mistero che trascende spazio, memoria e tempo». Così, Alfonso Cuarón ha descritto la sua ultima opera vincitrice del Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Roma (2018), un film che si allontana dall’atmosfera strettamente fantascientifica dei suoi precedenti successi I …
Se si volesse fare una classifica dei film maggiormente rappresentativi di quello che oggi viene definito come il New French Extremism, Martyrs figurerebbe senza ombra di dubbio tra le prime posizioni. Il film del 2008 diretto da Pascal Laugier è infatti un concentrato perfetto di quelle istanze proprie di una certa cinematografia francese che, a …