“Notizie dal mondo” di Paul Greengrass – Recensione

Notizie dal mondo

Paul Greengrass, regista noto soprattutto per la trilogia action dedicata a Jason Bourne, torna a dirigere Tom Hanks in Notizie dal mondo, un western on the road a cavallo tra metafora contemporanea e citazionismo dei grandi classici.

Protagonista della storia è il capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks), ex soldato sudista durante la guerra di secessione, ora reinventatosi completamente come una sorta di giornalista. Il capitano Kidd viaggia attraverso un Texas che comincia appena ad affacciarsi alla modernità, il suo lavoro è leggere e interpretare le notizie dei giornali allora disponibili soltanto nelle grandi città. Durante le sue peregrinazioni si imbatte in Johanna Leonberger (Helena Zengel), una ragazzina di origini tedesche che era stata rapita dagli indiani Kiowa e quindi “salvata” dai soldati nordisti, esercito che sta spazzando via i nativi americani per far strada a quanto intendono come progresso. L’ex soldato si prenderà la responsabilità del destino di questa orfana di due famiglie, decidendo di riportala a casa dello zio di lei, affrontando un lungo viaggio nel pericoloso e inospitale West.

Se c’è un genere che negli anni ha saputo assorbire e sfruttare le istanze di cambiamento in atto nella società americana, si tratta proprio del western. Greengrass trasporta i turbamenti dell’America contemporanea nel suo Notizie dal mondo e in questo modo ci mostra come i progressi che la società crede di aver ottenuto siano in realtà poca cosa. Razzismo e pandemie sono notizie che occupano tanto i nostri quotidiani e blog quanto i giornali letti dal capitano Kidd, ed emblematica in tal senso è poi la figura del signor Farley (Thomas Francis Murphy), un uomo violento che con la sua milizia caccia indiani e messicani utilizzando allo stesso tempo delle vere e proprie fake news per accattivarsi la popolazione civile.

Notizie dal mondo

Il tema del vecchio uomo d’azione che si trova controvoglia a dover badare ad un innocente è stato molto sfruttato dal cinema western, basti pensare alla recente trasposizione western-fantascientifica fatta con The Mandalorian. Probabilmente l’opera che più di tutte dialoga con questo film è però Sentieri selvaggi (1956). Numerosi infatti sono i parallelismi tra la pellicola di John Ford e Notizie dal mondo: sia il personaggio di Tom Hanks sia quello di John Wayne sono ex soldati che hanno combattuto per il sud, che hanno perso la guerra e ora faticano ad adattarsi ad un mondo che non è più quello che conoscevano, mentre la figura della ragazza rapita dagli indiani e completamente integrata nella loro società è rappresentata sia nel personaggio di Johanna sia in Debbie Edwards. Questi punti di contatto ci permettono di evidenziare anche le profonde differenze che separano i due film e che diventano estremamente evidenti nei rispettivi finali. La chiusura di Sentieri selvaggi è una delle più iconiche della storia del cinema western (ma anche del cinema tout court): dopo aver riportato a casa la giovane Debbie, Ethan capisce che il focolare e la vita famigliare che lo attendono oltre la soglia non sono per lui, sono la salvezza della ragazza, ma per il cowboy rappresentano un mondo nuovo a cui non appartiene e non può più appartenere, e per questo si volta e si allontana, lasciandosi alle spalle il vecchio per fare spazio al nuovo.

Il finale di Notizie dal mondo rappresenta invece un ribaltamento totale di questi valori. Il nuovo focolare, quello rappresentato dalla famiglia dello zio di Johanna, non è la salvezza di lei quanto una condanna. È il contadino, in questo caso, a rappresentare il vecchio mondo incapace di adattarsi al cambiamento e altrettanto incapace di gestire una ragazzina a suo dire selvaggia, costretta al palo come un cane. La salvezza arriva invece nella forma del capitano Jefferson Kyle Kidd che, nonostante appartenga anch’egli a quel mondo in via d’estinzione di cui sia il contadino che Ethan Edwards sono rappresentanti, riesce a trovare un legame con la ragazza diventandone una figura paterna. Il valore positivo non è più assegnato al focolare famigliare in contrasto con il pericoloso mondo esterno, ma ai legami che si sono formati durante il viaggio, come ad indicare che la famiglia non è qualcosa che viene imposta dal sangue, ma qualcosa che deve essere costruita giorno per giorno.

Gianluca Tana