Sacrificio (1986), l’ultimo film di Andrej Tarkovskij, riparte dalle suggestioni emerse in Nostalghia (1983) per articolare un commento conclusivo da parte dell’autore sovietico sui conflitti e sullo statuto della modernità. Attraverso i dilemmi del protagonista, Alexander (interpretato non a caso dal Domenico di Nostalghia, Erland Josephson), Tarkovskij approfondisce ancora una volta lo scontro dialettico tra …
Ispirato dal romanzo di fantascienza Picnic sul ciglio della strada (1971) di Arkadij e Boris Strugackij, Stalker (1979) è, in continuità con le opere precedenti realizzate da Andrej Tarkovskij, un suggestivo viaggio teso verso la ricerca del senso della vita: una storia profonda, che come accadeva in Solaris (1972), si posiziona all’interno di un genere …
Lo specchio (1975) è probabilmente il film di Andrej Tarkovskij più complesso da visionare, assimilare ed apprezzare. Nel suo Scolpire il tempo, il regista sovietico riporta a tal proposito alcune delle lettere ricevute al suo tempo da alcuni spettatori indignati dopo aver assistito alla proiezione della sua opera, come quella di un ingegnere di Leningrado: …
Dopo lo splendido lungometraggio d’esordio L’infanzia di Ivan (1962), Andrej Tarkovskij con Andrej Rublëv (1966) cambia completamente registro, ambientazione e stile narrativo, lasciando da parte il conflitto bellico della seconda guerra mondiale e passando invece al contesto della Russia del 15esimo secolo. Il film, una raccolta di episodi in bianco e nero riguardanti la vita …
Invece di considerare L’infanzia di Ivan (1962) semplicemente come il lungometraggio d’esordio di Andrej Tarkovskij, sarebbe forse più corretto parlarne nei termini di quello che realmente rappresenta, ossia il punto di arrivo della sua formazione cinematografica. La pellicola, che il regista stesso definisce come la fine di uno dei cicli della sua vita, è la …