“Amants” di Nicole Garcia – Recensione (Venezia 77)

Amants

Amants è il nuovo film diretto dall’attrice e regista francese Nicole Garcia, co-sceneggiato insieme a Jacques Fieschi e presentato in concorso alla 77esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Un’opera in tre atti, ciascuno di essi dedicato ad esplorare attraverso tre precise aree geografiche (la Francia, l’Oceano Indiano e la Svizzera) un singolare triangolo amoroso. Ciò che lega Simon (Pierre Niney) e Léo (Benoît Magimel), i due protagonisti maschili di questo triangolo, è il loro amore per Lisa (Stacy Martin), declinato tuttavia con atteggiamenti, gesti e motivazioni molto differenti l’un dall’altro.

Ma andiamo con ordine. Il punto di partenza di Amants è una tragedia. Un amico di Simon e Lisa perde la vita di fronte alla coppia per un’overdose causata dalla droga vendutagli proprio da Simon. Il ragazzo, invece di assumersi le sue responsabilità, decide di fuggire, abbandonando Lisa e spezzandole il cuore. Sarà Léo, presidente di una compagnia di assicurazioni, a prendersi cura della ragazza, e riuscirà a farlo fino a quando Lisa non si troverà nuovamente di fronte a Simon, riaprendo una ferita creduta chiusa da tempo e mettendo in moto un irrefrenabile ciclo di illusioni, di tradimenti e di mezze verità.

Come facilmente intuibile, il personaggio di Lisa è il fulcro principale attorno al quale gira tutto il film. Non nel suo darsi come un vero e proprio oggetto del desiderio per Simon e Léo (non solo, perlomeno), ma anche per il fatto di trovarsi al centro di un rifiuto sostanziale da parte della persona con la quale riteneva di essere legata con un amore indissolubile. Da un evento del genere non può che scaturire una crisi e una crisi non può che condurre ad una serie di errori, non solo relativi alle proprie scelte di vita ma anche sociali. Lo stesso Simon, tormentato dal peso e dalla gravità delle sue stesse scelte, non potrà che cercare di riottenere ciò che ha perso, in qualsiasi modo e a qualsiasi costo.

Amants

Sorretto da un intreccio sulla carta interessante, Amants è purtroppo nel complesso un film solamente discreto, incapace di sfruttare pienamente le possibilità offerte dal suo racconto e dalle dinamiche relazionali messe in scene. L’opera di Nicole Garcia non si dimostra in grado di premere a fondo su quelli che dovrebbero essere i suoi punti di forza, a partire dal concetto di base espresso nel film – l’amore e i legami affettivi che ci legano l’un con l’altro – sino ad arrivare alla totale assenza di una qualsiasi forma di tensione drammatica.

Persino le interpretazioni del cast sono prive della disposizione e dell’attitudine emotiva necessaria per caratterizzare a dovere i personaggi, i loro pensieri e, di conseguenza, le loro azioni. Specialmente nel caso dei due protagonisti maschili di Amants, il lavoro svolto da Pierre Niney e da Benoît Magimel non è sufficiente a tenere in piedi l’ossatura narrativa del film ed è manchevole di un qualsiasi spessore caratteriale e drammatico. Lo stesso discorso vale in parte anche per Stacy Martin, con la differenza sostanziale che, nel caso di Lisa, un’interpretazione del personaggio un po’ più debole e passiva è tutto sommato in linea con le situazioni che la ragazza si trova a dover affrontare nel corso della pellicola. Tirando le somme, è chiaro che con un po’ di coraggio, Amants avrebbe potuto dare molto di più. Sfortunatamente, per Nicole Garcia e anche per noi spettatori, non è andata così.

Le recensioni di Venezia 77.

Daniele Sacchi